Ecco il segreto per individuare la giusta frequenza d’invio per le tue email!
La newsletter è uno strumento incredibilmente potente per comunicare in modo efficace, questo perché i suoi “superpoteri” sono strabilianti: rafforza il brand di un’azienda, attira nuovi clienti, incrementa le vendite, fidelizza i consumatori e aumentare il traffico su un sito web.
Se hai deciso di avventurarti nel mondo dell’email marketing, la newsletter sarà la tua migliore alleata per raggiungere i tuoi obiettivi. Non dimenticare mai una cosa però: bisogna prestare attenzione alla frequenza d’invio, altrimenti rischierai di far perdere alla newsletter tutti i suoi “superpoteri”!
Prima la frequenza e i contenuti, dopo la raccolta dei contatti
Stabilire una periodicità per l’invio di una newsletter è la prima cosa da fare, prima ancora di iniziare a raccogliere iscrizioni per riempire le proprie liste di contatti.
Questo passaggio è fondamentale, per non fare la fine di chi accumula tantissimi contatti e poi non sa bene cosa comunicare, finendo per farlo male.
Ricorda sempre: prima si decide cosa scrivere e quando inviare le newsletter, dopo viene la pianificazione di una strategia per creare il proprio database.
D’altronde, se si vuole promuovere un form d’iscrizione su un sito, non è più facile farlo sapendo cosa si vuole offrire? Non si può vendere bene qualcosa di cui non si conoscono i dettagli.
Una mail al giorno leva il contatto di torno?
Delle volte sì, potrebbe dargli la spinta a scomparire è disiscriversi, ma andiamo con ordine, prima bisogna porsi una domanda fondamentale: quand’è il momento migliore per inviare una newsletter.
Sicuramente quando hai qualcosa da dire. Se non hai delle novità rilevanti o qualcosa di interessante da dire, probabilmente non dovresti inviare a tutti i costi un’email. In questo caso una newsletter quotidiana non fa al caso tuo, probabilmente. Al contrario, se ad esempio hai un blog e sei molto attivo, oppure un e-commerce che propone sempre nuovi prodotti o offerte, l’invio giornaliero di email potrebbe giovarti, ma sta’ attento, perché c’è un effetto collaterale da non sottovalutare: le persone si abitueranno presto ai tuoi contenuti.
Questo cosa vuol dire? Che con il tempo la tua percentuale di aperture potrebbe iniziare a calare, perché le tue email potrebbero stancare prima del tempo i tuoi destinatari, oppure più semplicemente perché non tutti controllano ogni giorno la posta elettronica – specialmente quella privata.
Gli utenti davvero motivati continueranno ad aprire le tue newsletter, ma sarebbero un bacino ristretto rispetto al totale degli iscritti.
Per essere davvero efficaci gli invii frequenti devono portare ad un’alta rotazione del database dei contatti, che coinvolga circa la metà degli utenti in un periodo di una o due settimane: in questo modo si può arginare “la stanchezza” o “l’abitudine” a ricevere le newsletter.
Per evitare alcuni di questi problemi, si può optare anche per un’altro tipo di soluzione: l’invio di una newsletter settimanale, che raccoglie i contenuti più rilevanti per stimolare e incuriosire i contatti più pigri.
È possibile adottare anche ad un piano che comprenda sia invii quotidiani che settimanali, in modo da raggiungere due target diversi: gli utenti attivi, che vogliono restare aggiornati ogni giorno, e quelli più passivi, che preferiscono ricevere delle comunicazioni ogni tanto.
Pochi invii ma buoni: funziona davvero?
C’è chi invia le newsletter solo un paio di volte l’anno, magari in concomitanza con eventi particolari, come la partecipazione a una fiera o un evento, oppure per segnalare il cambiamento di una normativa o delle condizioni contrattuali.
Siamo sinceri: credete davvero che una campagna email all’anno possa fare la differenza sul vostro fatturato? Assolutamente no.
Inviare email in modo incostante e irregolare comporta anche tutta una serie di problemi, che potrebbero anche danneggiarvi: se rimani in silenzio per mesi i tuoi utenti si dimenticheranno di te, ma soprattutto si scorderanno di essersi iscritti volontariamente alla tua newsletter. Il risultato? Tra i tuoi contatti c’è chi potrebbe disiscriversi, pensando erroneamente non aver mai dato il consenso, e c’è chi potrebbe inviare una segnalazione per abuso, causando il blacklisting dell’indirizzo IP.
Scrivere quando si ha qualcosa da comunicare è giustissimo, però delle volte non basta e bisogna andare oltre: è necessario dare continuità agli invii creando dei contenuti ad hoc, che possano interessare i tuoi contatti.
I periodi morti in cui non si comunica niente vanno evitati o limitati, perciò è importante inviare almeno sei o sette newsletter all’anno.
Questa scelta premia sicuramente nel lungo periodo: gli utenti si ricorderanno di te ed eviterai di ricevere segnalazioni che potrebbero danneggiare il tuo mailing.
Conclusione: quali sono le frequenze di invio più sicure per le newsletter?
Per non correre rischi la scelta migliore sono le newsletter settimanali o mensili, in questo modo si possono evitare i problemi peggiori legati agli invii giornalieri o annuali.
Una volta scelta la frequenza, dedicatevi a costruire una strategia di mailing con un piano editoriale ben definito, successivamente potrete studiare un modo per accrescere il vostro database.
La cosa più importante è comunicare con continuità, mantenendo una periodicità più o meno stabile, per stimolare i vostri iscritti e ricordargli che siete lì per loro, ma senza essere troppo invadenti o eccessivamente discreti e sfuggenti.