Vi lamentate perché non riuscite a vendere abbastanza?
Vi chiedete perché, dopo tutto il tempo che avete impiegato a progettare un mailing, questo porta scarsi risultati?
Nulla di irreparabile.
Vi chiedete perché, dopo tutto il tempo che avete impiegato a progettare un mailing, questo porta scarsi risultati?
Nulla di irreparabile.
Probabilmente vi saranno sfuggite alcune di queste semplici regole:
1 – Mittente chiaro
Per fare in modo che il destinatario della vostra email vi riconosca e apra i vostri messaggi, non è sufficiente utilizzare un indirizzo email facilmente leggibile, che riporti il nome della vostra azienda; bensì dovete stare attenti a come compilate il campo “nome mittente”. Molti infatti sottovalutano questo campo, a volte non compilandolo, altre volte inserendovi lo stesso indirizzo email. I più maldestri inseriscono il nome proprio, oppure, credendo che sia un campo inutile e, non volendo inserirvi i propri dati, compilano il campo con parole digitate a caso sulla tastiera.
I client di posta dei vostri destinatari identificano questo campo e lo mostrano all’utente che in quel momento deve riconoscervi e in pochi millesimi di secondo, decidere se aprire o no la vostra email.
Una corretta compilazione di del campo “nome mittente” (es: Pippo Impianti S.r.l.) e l’utilizzo del corretto indirizzo email (newsletter@pippoimpianti.it), in un mailing, può veramente fare il bello e il cattivo tempo. Siate professionali.
2 – Attenzione alle prime righe di testo
Molti client email come Gmail, per ogni email in arrivo, permettono la visualizzazione dell’oggetto e di alcune tra le prime righe di testo della mail. Perciò è consigliabile sfruttare al meglio questa opportunità, facendo molta attenzione al testo delle prime 2-3 righe che deve essere accattivante, e quindi contenere tutte le keyword che possano descrivere al meglio ciò che volete comunicare in quella specifica email.
3 – Oggetto
Questo è l’aspetto più delicato e non a caso il più importante, in termini di tassi di apertura. Non deve essere troppo lungo (tra i 25 e i 50 caratteri), né deve esortare il cliente ad aprire la mail. Un oggetto vincente deve andare subito dritto al punto, evitando sia di utilizzare le lettere maiuscole, sia di citare parole a rischio spam come “gratis” o “reminder”. Non siate banali e ripetitivi. Cercate di non utilizzare sempre le stesse keyword scontate ma osate un po’ e sperimentate. E’ così che ognuno di voi riuscirà a trovare la giusta chiave per catturare l’attenzione e soprattutto l’interesse dei destinatari.
4 – Orario giusto
Il momento nel quale inviare un’email ha sempre la sua importanza. Occorre prima di tutto identificare il tipo di email che si invia (B2B o B2C). A seconda del tipo di destinatario, si è tenuti perciò a tener conto del giorno e dell’orario esatto nel quale procedere con l’invio. Di solito, per le DEM commerciali B2B, si consiglia un orario che oscilla dalle 10 alle 12. Per la fascia B2C valgono ben altre regole. Molte infatti vengono inviate durante il fine settimana, quando un utente è meno concentrato sul lavoro e più sui propri interessi personali.
Per la fase di invio vero e proprio è importante anche dotarsi di un veloce servizio SMTP che nel minor tempo possibile possa inoltrare tutte le email. Infatti, con i normali server di posta, alcuni mailing si protraggono per molte ore perché il server (gratuito) elabora solo una quantità limitata di email alla volta.
5 – Iscrizione personalizzata alla newsletter
Il momento nel quale un utente decide di abbonarsi ad una newsletter o a un’informativa commerciale, ha un alto potenziale che però pochi sfruttano. La maggior parte dei form di iscrizione ad informative, presentano un solo campo ove inserire l’indirizzo email dell’iscrivente.
Tutto ciò è molto pratico e permette all’utente di iscriversi in pochi secondi, ma a volte la praticità può essere un’arma a doppio taglio. Uno dei modi migliori per aumentare i tassi di apertura di un’email è quello di inviare all’iscritto ciò che realmente gli interessa. Spesso invece, un indirizzo in un database viene utilizzato per tutti i tipi di promozioni o newsletter. Inutile dire che non è una condotta molto professionale.
La soluzione può consistere, in fase di registrazione, nel dare modo all’utente di scegliere a quale tipo di informative abbonarsi. Si dovrebbero quindi, aggiungere al solito form, appositi box che permettano effettuare tale scelta, includendo anche la possibilità di decidere la frequenza con la quale si vogliono ricevere email (giornaliera, settimanale, ecc…).
Tutto ciò è molto pratico e permette all’utente di iscriversi in pochi secondi, ma a volte la praticità può essere un’arma a doppio taglio. Uno dei modi migliori per aumentare i tassi di apertura di un’email è quello di inviare all’iscritto ciò che realmente gli interessa. Spesso invece, un indirizzo in un database viene utilizzato per tutti i tipi di promozioni o newsletter. Inutile dire che non è una condotta molto professionale.
La soluzione può consistere, in fase di registrazione, nel dare modo all’utente di scegliere a quale tipo di informative abbonarsi. Si dovrebbero quindi, aggiungere al solito form, appositi box che permettano effettuare tale scelta, includendo anche la possibilità di decidere la frequenza con la quale si vogliono ricevere email (giornaliera, settimanale, ecc…).
Photo credit: woodleywonderworks